Il programma della terza edizione

Il lavoro attraverso lo sguardo del cinema indipendente: torna dal 27 aprile al 1 maggio 2018 Working Title Film Festival – festival del cinema del lavoro, giunto alla sua terza edizione e promosso dall’associazione LIES – Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale, con la direzione artistica di Marina Resta.

Foto di Ilaria Trees Meridio
Foto di Ilaria Trees Meridio

Il programma è stato presentato la mattina del 18 aprile 2018 al Teatro Comunale Città di Vicenza in una conferenza stampa in cui sono intervenuti Pier Giacomo Cirella, segretario generale Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Marina Resta, direttrice artistica Working Title Film Festival e Roberto Dori, in rappresentanza di Exworks.

La terza edizione porta alcune importanti novità. La nuova “casa” delle proiezioni è la Sala del Ridotto del Teatro Comunale Città di Vicenza, che ospita due sezioni del concorso internazionale, quella dedicata ai lungometraggi e mediometraggi (10 film) e quella dedicata ai cortometraggi (13 film) nei giorni 27, 29, 30 aprile e 1 maggio.

Una nuova sezione, Extraworks (8 film), dedicata ai cortometraggi sperimentali e alla video arte, sarà invece ospitata il 28 aprile (ore 21.00) da Exworks, ex officina riconvertita a spazio artistico e di design, che si conferma partner per il terzo anno di fila.

Foto Ilaria Trees Meridio
Foto Ilaria Trees Meridio

Conferenza sul linguaggio audiovisivo nei 10 anni della crisi

A Exworks si terrà anche la conferenza “2008-2018 Rappresentazioni del lavoro nell’audiovisivo in un decennio di crisi”, sempre il 28 aprile (alle 15.00). I relatori sono il filosofo Enrico Terrone, il docente di cinema e letteratura italiana Paolo Chirumbolo, la responsabile dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea Elena Testa, la critica della serialità Chiara Checcaglini, i ricercatori Tiziano Toracca e Angela Condello.

I numeri, gli ospiti, i film di apertura e chiusura

La locandina
La locandina

Il festival cresce nei numeri e rafforza il suo profilo internazionale. Su 32 film in programma, due terzi sono di produzione estera: sei dalla Germania; due da Usa, Austria, Svizzera, Francia, Belgio e Olanda; uno rispettivamente da Spagna, Canada, Tailandia e Algeria; 10 gli italiani. Sono 17 le anteprime italiane e 15 gli ospiti che presenteranno i film.

L’apertura, il 27 aprile, è affidata a Non ho l’età di Olmo Cerri (ore 19.00) sulle storie dei migranti italiani nella Svizzera del dopoguerra che scrivevano alla cantante Gigliola Cinquetti lettere colme di speranze e sogni infranti, seguito da The Harvest di Andrea Paco Mariani (ore 21.00), un docu-musical sulla lotta dei braccianti sikh sfruttati dai caporali nelle campagne dell’Agro Pontino.

La chiusura, il 1 maggio alle 21.00, è un evento speciale con la proiezione dell’unico film fuori concorso: Taste of Cement di Ziad Kalthoum (miglior film al festival Visions du Réel di Nyon nel 2017) sugli operai edili siriani che, fuggiti dalla guerra e approdati a Beirut, costruiscono i grattacieli della capitale libanese e vivono sotto un regime di coprifuoco, di fatto esclusi dalla società.

Sezioni e giuria

Pier Giacomo Cirella (foto Ilaria Trees Meridio)
Pier Giacomo Cirella e Marina Resta (foto Ilaria Trees Meridio)

Tre sezioni di concorso e altrettante giurie composte da due membri ciascuna: Alexandra Kaufmann e Paolo Chirumbolo per Lungometraggi e mediometraggi) Silvia Jop e Corrado Ceron per i Cortometraggi; Raffaella Rivi e Guglielmo Trupia per Extraworks. La consegna dei premi, realizzati per il secondo anno consecutivo dal FabLab Dueville, avverrà in due momenti: la premiazione di Extraworks allo spazio Exworks il 28 aprile alle 21.00, quelle delle altre due sezioni al Teatro Comunale il 1 maggio alle 19.00.

La selezione privilegia le produzioni di qualità, per la maggior parte di registi under 35 e già affermati in importanti festival internazionali quali Visions du Réel (Non ho l’età di Olmo Cerri e Taste of Cement di Ziad Kalthoum), Venezia – Orizzonti (Death of the Sound Man di Sorayos Prapapan), Locarno (Il monte delle formiche di Riccardo Palladino), Doc Lisboa (Saule Marceau di Juliette Achard), Berlinale – Perspektive Deutsches Kino (Kineski Zid di Aleksandra Odić), Torino (Talien di Elia Mouatamid e Esseri di Tommaso Donati), Rotterdam (Commodity City di Jessica Kingdon) e New Directors/New Films al Moma di New York (Home Exercises di Sarah Friedland).

«Un ampio spettro di generi e stili»

Franco Fontana, cooperativa sociale Insieme (foto Ilaria Trees Meridio)
Franco Fontana, cooperativa sociale Insieme (foto Ilaria Trees Meridio)

«Working Title Film Festival si è posto come obiettivo, fin dalla prima edizione nel 2016, quello di raccontare il lavoro in tutte le sue sfumature semantiche – commenta la direttrice artistica Marina Resta –, in un contesto contemporaneo che si caratterizza per complessità e frammentarietà, in costante dialettica tra locale e globale. I film selezionati tracciano una sorta di mappa del mondo del lavoro e dunque del mondo contemporaneo, attraverso linguaggi, stili e punti di vista differenti. Sono particolarmente contenta del fatto che dalla selezione emerga uno spettro molto ampio di stili, generi e modalità narrative: il cinema di finzione declinato nei diversi generi, il documentario classico di “teste parlanti” e quello di osservazione, il mockumentary, l’animazione, la video arte e le forme narrative più ibride come il docu-musical e il found footage. La conferenza affronta le rappresentazioni del lavoro seguendo un doppio binario: quello tematico, che tiene conto dei profondi cambiamenti che la crisi ha apportato al modo in cui il lavoro viene vissuto e raccontato, e quello del linguaggio audiovisivo che nell’ultimo decennio ha raggiunto una maturità nell’utilizzo dei mezzi digitali, di cui la narrazione seriale televisiva e web è uno degli esempi più interessanti».

I partner

Roberto Dori (foto Ilaria Trees Meridio)
Roberto Dori (foto Ilaria Trees Meridio)

Il festival, promosso dall’associazione LIES, ha come partner la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Exworks. È realizzato con il patrocinio e il contributo del Comune di Vicenza e con il contributo di Cassa di Risparmio del Veneto, Fondazione Monte di Pietà di Vicenza, Cooperativa Sociale Insieme, The Drunken Duck, Cgil Vicenza, Cisl Vicenza e Uil Vicenza. I partner tecnici sono Zerogloss, Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Vicenza – FUSP, FabLab Dueville, Pane Quotidiano, Loison, Serimab, Hotel De La Ville Vicenza, FrontDoc – Festival Internazionale del Documentario di Frontiera. In collaborazione con I Work Therefore I am (European), Labont – Laboratorio di Ontologia Università di Torino, Associazione culturale Francesco e Paolo Contarini (aderente al Cinit). Media partner: Mediacritica (Mediacritica.it), Venetoeconomia (Venetoeconomia.it), A Nordest Di che (Anordestdiche.com) e RadioOhm (Radioohm.it).

I biglietti

I biglietti per le proiezioni al Teatro Comunale (viale Mazzini 39) sono in vendita, al costo di 6 euro, alla biglietteria del teatro stesso e, al costo 7 euro, alla biglietteria online sul sito www.tcvi.it (info: www.workingtitlefilmfestival.it, email biglietteria@tcvi.it, tel. 0444.324442). L’ingresso a Exworks (Strada del Pasubio 106/G) è a offerta libera.

Qui il programma integrale.

Foto Ilaria Trees Meridio
Foto Ilaria Trees Meridio
Foto Ilaria Trees Meridio
Foto Ilaria Trees Meridio
I premi creati dal FabLab Dueville (foto Ilaria Trees Meridio)
I premi creati dal FabLab Dueville (foto Ilaria Trees Meridio)
Marina Resta (foto Ilaria Trees Meridio)
Marina Resta (foto Ilaria Trees Meridio)
Foto Ilaria Trees Meridio
Foto Ilaria Trees Meridio

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